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Il vocabolario Etimologia vortaro de Esperanto di Ebbe Vilborg, di cui è appena uscito il quinto ed ultimo volume, tratta con grande ampiezza l’etimologia delle parole esperanto “ufficiali”, cioè figuranti nel Fundamento e nelle otto aggiunte fissate dall’Accademia di Esperanto, istituzione che controlla l’evoluzione della lingua. La limitatezza delle radici scelte (poche migliaia rispetto alle 15.000 che compaiono nel più grande dizionario esperanto, il Plena ilustrita vortaro) non infirma affatto la validità dell’opera, che supera ampiamente ogni opera precedente dello stesso tipo; in particolare viene data non solo l’etimologia della parola esperanto in quanto scelta da Zamenhof da una data lingua, ma anche l’etimologia delle parole in lingue etniche da cui Zamenhof ha derivato i termini esperanto. Come esempio sono esaminate le radici anonc- e ŝajn-. Quasi ad ogni voce sono esposti i motivi, già noti o ricostruiti, che hanno indotto Zamenhof a fare quella scelta piuttosto che un’altra. Un paragone con il più voluminoso dizionario etimologico italiano, il Cortelazzo-Zolli, è in più punti favorevole al Vilborg.